Una giornata particolare (4°parte)

Il tempo sembrava essersi dilatato, tanto lungo le sembrò il movimento del ragazzo che l’aveva penetrata analmente nello sfilarsi da lei.Ancora ansimante e svuotata di ogni energia si sollevò, facendo forza sulle gambe, per far uscire l’altro cazzo che ancora le pulsava nella vagina; teneramente, quasi un atto di gratitudine, nel sollevarsi lasciò un leggero bacio sulla sua bocca. Rimase sorpresa, come se d’improvviso tornasse ad una realtà dimenticata, vedendo dietro di sé Claudio e un altro ragazzo con le macchine fotografiche in pugno. “Sono stata brava?” Anche la propria voce e la banalità di quello che stava dicendo, la meravigliarono. Oltretutto era una falsità evidente per tutti, che si erano resi perfettamente conto di quanto avesse goduto e che niente di recitato ci fosse stato nel suo prendere tutto il piacere possibile da quei ragazzi e nel darlo. Claudio sorvolò sulla sua domanda e le chiese se fosse stanca e volesse riposare: “di sopra, in mansarda, c’è un bar, se vuoi bere qualcosa, e delle poltrone abbastanza comode, se vuoi sdraiarti un po’.” “Franco, dalle il vestito e accompagnala di sopra e magari metti due poltrone vicine per farla star più comoda!” Prima di farle cenno di salire, Franco le porse l’abitino e la biancheria intima ma Susy indossò solo l’abito e salì la scala a chiocciola che portava in mansarda con gli slip in mano. Mentre saliva lentamente i gradini ripidi, si rese conto che Franco la stava guardando da sotto ed ebbe la sensazione che il suo sguardo stesse frugando nel suo sesso. Di sopra, le chiese se volesse bere qualcosa e lei chiese un’aranciata amara. “Tu, non prendi niente?” Lo sguardo di Franco le diceva chiaramente cosa volesse in quel momento e quel desiderio non rimase inespresso: “Se non sei troppo stanca, io prenderei te!. Vuoi?” Susy gli sorrise e in modo provocatorio: “se sei bravo a farmi tornare la voglia!” e l’abitino rosso scese di nuovo giù dalle sue spalle. Lui la fece sdraiare su di una poltrona, s’inginocchiò davanti a lei e, dopo averle allargate le gambe si tuffò con la bocca nel suo sesso, leccandola abilmente e penetrandole l’ano con un dito. Mentre si abbandonava di nuovo al piacere che la sommergeva, Susy fece in tempo a vedere che Claudio era salito con la macchina fotografica, evidentemente ritenendo, giustamente, che l’ultima scena dovesse ancora svolgersi!

I l desiderio di lui non poteva attendere oltre, si svestì rapidamente, mentre Susy faceva altrettanto, si sedette sulla poltrona e la aiutò ad infilarsi sul suo cazzo. Susy sentiva di nuovo il piacere intenso che si trasmetteva dalle pareti della vagina e invadeva tutto il suo essere; con un ritmo lentissimo si sollevava e lo faceva sprofondare dentro di sé, mentre lui, sapientemente, completava il suo godimento infilandole un dito nell’ano.

Esaltata, prossima all’orgasmo, Susy invocò di essere penetrata analmente e velocemente si sollevò, per impalarsi di nuovo, offrendo al cazzo di Franco la profondità dello sfintere e all’obbiettivo di Claudio lo spettacolo della sua danza, accompagnata dal sonoro delle grida e dei gemiti di piacere!

Franco, prese a masturbarle il clitoride mentre lei si muoveva freneticamente su e giù e l’orgasmo, come sempre, violento e convulso la squassò prima che lui avesse raggiunto il proprio. Come un’invasata, Susy si avventò, facendo scomparire nella bocca il cazzo di lui, praticandogli un pompino forsennato.

“Sborrami in faccia!” gli gridò, ormai fuori di sé. E lui, dopo averlo estratto dalla sua bocca, con pochi rapidi movimenti della mano, lanciò il proprio sperma verso la bocca e il volto che attendevano quella rugiada per placarsi!

Susy, ormai priva di ogni controllo e inibizione si tuffò di nuovo su quel cazzo, raccogliendo ogni goccia, leccandolo e succhiandolo come se quel liquido fosse l’unico ristoro possibile di una sete infinita!

Claudio era estasiato e completamente pieno di ammirazione per Susy; non aveva mai conosciuto una donna che interpretasse il suo ideale di sensualità e di perversione come questa ragazza appena conosciuta. Era affascinato e nel riprenderla con l’obbiettivo era come se le tributasse l’omaggio del suo talento di fotografo, per renderla ancora più sublime! Nel medesimo tempo desiderava che le sue performance sessuali non si esaurissero mai e contemporaneamente era terrorizzato dal pensiero che lei rimanesse traumatizzata da quell’esperienza e non desiderasse di continuare quel rapporto d’intensa complicità, che era nato senza una possibile spiegazione che non fosse la completa consonanza di due nature in assoluta sintonia. Fu con questa interiore paura ed incertezza che la salutò, quando lei decise di andarsene, anche se il sorriso rassicurante ed il bacio lungo con il quale lo lasciò, promettendogli che si sarebbero sentiti telefonicamente già l’indomani, gli davano la speranza che quella “giornata particolare” avrebbe avuto un seguito nel loro rapporto personale!

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