Il locale non lasciava molto spazio alla fantasia ed all’improvvisazione. Tutti sapevano dov’erano e perché erano lì, sapevano cosa volevano: l’unica incertezza era con chi.
Noi non eravamo capitati per caso, ma per scelta. L’indirizzo lo avevamo trovato su di un sito web, cercando con cura, mesi prima, nella zona dove avremmo trascorso le ferie.
A dire il vero Laura era incerta, non le andava di esporsi così spudoratamente anche in un luogo dove difficilmente saremmo ricapitati, ma l’avevo convinta a seguirmi.
Si era preparata a lungo prima di uscire, l’avevo vista provare diversi vestiti, tentare abbinarli con le poche scarpe che si era portata dietro; volevo dirle che il vestito non era poi così importante, tutto sommato, ma per lei la preparazione era un rito cui non poteva rinunciare. In effetti, il vestito aiuta in queste occasioni.
– È la tua donna quella?
La voce giunse inaspettata alle mie spalle, guardai poco più in là, verso il tavolino dove Laura stava aspettando sola qualcosa da bere che mi stavo procurando.
– Sì! – risposi senza voltarmi per capire chi me lo chiedeva.
– È molto bella!
– Grazie!
– Voi siete qui per…. – domandò con una nota di timidezza lo sconosciuto.
– Può darsi, dipende dalle occasioni.
Risposi voltandomi finalmente verso il mio interlocutore. Mi trovai dinanzi ad un uomo sui 45, non molto alto, magro ma bene in forma che mi fissò per un istante prima di riprendere il discorso.
– Io… io sono venuto da solo. – ammise lui
– Beh, sono tanti i singoli e le singole qui – costatai.
– Sì, non tutti hanno la vostra fortuna, spesso i nostri partner non accettano questo tipo di “sfogo” – disse lui, poi mi disse – Vorrei andare con la tua donna.
– Andare? – domandai
– Sì, scoparmela.
– Dipende da lei.
– E da te…- aggiunse lui.
– Sì, hai ragione: anche da me.
– Cosa fa?
– Adesso mi sta aspettando con qualcosa da bere!
– No, intendo cosa fa a letto?
– Tutto! – risposi pregustandomi lo scompenso ormonale nel mio interlocutore. – Dipende da come si trova con l’uomo che ha tra le mani!
– Deve avere un culo magnifico!
– Sì, direi di sì. Ha un bel sedere… e non solo quello.
– Mi piacerebbe sfondarglielo! – ammise
In quell’istante si formò nella mia mente l’immagine di Laura sodomizzata che godeva come una pazza e mi eccitai.
– Prova a proporglielo!
– Lo propongo a te, dimmi quanto vuoi.
– In che senso?
– Sono solo, non posso offrirti la mia donna in cambio della tua… e nemmeno un amica questa sera. Di solito vengo con qualche amica che il marito non… diciamo non soddisfa a fondo, e posso offrire una donna in cambio di un’altra. Insomma partecipare attivamente allo scambio, ma questa sera sono solo e non ho altro da offrire che dei soldi.
– Vorresti pagarla?
– No, voglio pagare te per potermi scopare la tua donna.
– Questo è un gioco nuovo… non ci avevo mai pensato.
– Non vi ho mai visti qua ed immagino non siate di queste parti, se mi lascio sfuggire quella donna non la rivedrò mai più. Mi piace davvero tanto e mi eccito solo a guardarla. Dimmi quanto… facciamo questo gioco.
– Chiedo a lei quanto vuole.
– È una possibilità, ma credimi ti ecciterà di più se sarai tu a vendermela al prezzo che vuoi tu. Poi andrai da lei e le dirai: “Lo vedi quello? Ok, fatti fare tutto quello che vuole, mi ha pagato per averti”
Il tipo sapeva eccitare la mia fantasia, evidentemente conosceva bene queste sensazioni, probabilmente avrebbe voluto essere al mio posto.
– Dimmi una cosa – gli domandai – quante volte hai pensato di farlo con la tua donna?
Lui tacque a lungo, poi ammise:
– L’ho sognato tante di quelle volte che non le conto più, ma lei non mi seguirebbe mai qui ed oggi non è più bella come un tempo. Purtroppo non son riuscito a convincerla.
– Facciamo cento euro.
– Cento euro? – domandò lui stupito
– Cento! Voglio vederla scopare.
– Tu la offendi così… facciamo tremila e la vedi scopare.
– Vale così tanto per te?
– Per te vale ancora di più – mi rispose – e non voglio averla solo perché a te, come a me, piace guardarla. Voglio pagarla per quanto vale un’ora con lei…
Mentre terminava la frase mi sporse con discrezione una mazzetta di banconote.
Non le contai, non c’era motivo di farlo.
– È tua!
– Il culo?
– Sfondala!
– La farò godere.
– Non ti limitare al sedere, lei ama prenderlo soprattutto davanti…
Mi allontanai da lui e mi diressi verso Laura che aveva già intuito qualcosa. Le parlai indicandogli il tipo. Pochi minuti dopo erano già in una camera sopra il locale. Laura era stesa sul letto, seminuda, a gambe spalancate e lui si preparava a leccarle la vulva.
Lei non si era posta domande, aveva accettato di andare di sopra con quello sconosciuto senza protestare, le avevo detto cosa voleva da lei ed aveva accettato. Non le avevo parlato del denaro, non ancora, quindi era disposta a farsi sodomizzare da un uomo mai visto prima solo per il fatto che io l’avevo chiesto. Mi eccitata a dismisura questa sua disponibilità.
Laura si lasciava leccare con un espressione apparentemente assente, dalla mi posizione avevo una perfetta visione della scena e come me anche gli altri che si erano affacciati ai vari buchi strategicamente disposti nelle pareti in cartongesso che delimitavano l’improvvisata stanza da letto. Ripensai ancora a come Laura aveva accettato di seguire quell’uomo, lei era entrata nel locale per scopare, non sapeva con chi ne come, ma era decisa a farlo sin da quando avevamo lasciato l’albergo. Ora che la osservavo notavo come sembrasse distaccata, mentre fissava il soffitto immobile nonostante la lingua dell’uomo che scivolava veloce sul clitoride. Non mi sembrava eccitata come il solito, vogliosa, sensuale… aveva un aspetto professionale.
– Puttana! – mormorai silenziosamente
E proprio come una prostituta si stava comportando quella sera, forse era questa la sua intenzione, il suo gioco. Eppure non sapeva che l’uomo aveva pagato per averla.
Quando lui ritenne d’essersi scaldato a sufficienza fece mettere seduta sul letto Laura, le sfilò del tutto il leggero vestito che si era raccolto in vita e le disse di girarsi. Nuda lei si mise carponi, con il sedere completamente esposto all’uomo, ma lui le chiese di stendersi supina. Lei obbedì si mise a pancia in giù sul letto ed attese le mosse dell’uomo.
Intanto lui si era posto dietro di lei, aveva già puntato il fallo sulle natiche e tentava di guidarlo nelle viscere della mia donna. In quella posizione non era facile penetrarla ma lui spingeva con forza. Laura, dal canto suo tentava di aiutarlo sollevando il sedere in modo da allinearlo con il membro. Improvvisamente il bacino dell’uomo scese verso Laura e lei emise un lungo rantolo mentre voltava il viso verso di lui.
Era entrato!
Vedevo Laura spingere in alto il sedere mentre lui si muoveva sempre più velocemente, percepii dei brusii, dei commenti, provenire da alcuni osservatori vicini alla mia posizione. Avrei desiderato sentirli meglio, comprenderli, ma non potevo staccare gli occhi dalla scena che si svolgeva a pochi metri da me. Il viso di Laura non era più una maschera d’indifferenza, pareva apprezzare quello che le stava facendo lo sconosciuto, sicuramente il fatto d’essere sodomizzata in quella posizione aveva eccitato la sua fantasia ed ora l’eccitazione correva veloce.
Fu lei a chiedere di cambiare posizione, voleva mettersi carponi per sentirlo meglio, le loro voci arrivavano amplificate ai miei orecchi, potevo quasi cogliere il loro respiro come se quella stanza fosse stata studiata con cura per diffondere i suoni.
L’uomo scese dal letto e trasse Laura sul bordo in modo che, stando in piedi, il sedere di lei si trovasse alla giusta altezza. Mi aspettavo che scivolasse dentro le sue viscere senza problemi, invece faticò a prenderla. Laura si divaricava le natiche e lo incitava a spingere, le sue parole suonavano dure, incredibili, ai miei orecchi. Lei amava esprimersi in modo esplicito durante gli amplessi, ma ora era addirittura troppo volgare.
Lui la sfondò ancora una volta, il suo membro entrò a forza nelle viscere della mia donna, Laura reclinò il viso ed arcuò la schiena per spingersi contro di lui, la vedevo molto concentrata e sotto sforzo sin che non sollevò completamente la testa ed urlò quando lui le entrò completamente dentro.
La sentii implorare d’essere sfondata, di spingere sempre più a fondo e con forza, la sua voce dichiarava un piacere che non poteva provare, che i tratti del viso non dimostravano, ma era convincente per lui. Se l’uomo si fermava era lei a muoversi, si allontanava per poi spingersi con forza contro il fallo ed impalarsi a fondo. Doveva essere completamente dilatata per riuscire a muovesi in quel modo, quindi eccitata come nelle migliori occasioni.
Cambiarono posizione, lei si stese su di un fianco e lui dietro di lei, quindi la infilò nuovamente. Dall’espressione di Laura capivo dove lo stava prendendo, assorbiva i suoi colpi con tutto il corpo e godeva. Doveva essere prossima all’orgasmo quando chiese all’uomo di cambiare profilattico.
Lui obbedì senza domandarsene il motivo. Fece molto in fretta ed offrì il membro a Laura che verificò subito l’efficacia della copertura, quindi se lo presentò dinanzi alla vulva.
Si fece penetrare vaginalmente dopo aver goduto analmente, lei voleva sentirlo nel ventre quando veniva!
Invitava l’uomo, lo pregava di muoversi sempre più veloce, di spingere con forza e di penetrarla a fondo, ma non usava queste parole. Ricordo una serie infinita di “Riempimi” ripetuta all’infinito da una voce goduta mentre lui sudava alle sue spalle. Lei tentava di aprirsi più che poteva nonostante la posizione, sollevava una gamba e si sfiorava il clitoride con la mano. Sempre più veloce, sempre più intensamente sin che non si contrasse ed urlò il suo immenso piacere.
Almeno in apparenza era immenso a giudicare dall’urlo, ma avevo l’impressione che stesse recitando una parte studiata in precedenza. Il suo viso non era la maschera di piacere che conoscevo, sicuramente stava godendo ma non con la solita intensità. Notai come si premeva il palmo della mano sul ventre massaggiandoselo, forse non era così eccitata come voleva far credere e la possente monta del tipo l’aveva lasciata indolenzita. Intanto lui continuava a muoversi, ora più lentamente, dentro di lei.
Laura lo accompagnava con languidi movimenti del sedere e lo stava facendo veramente godere, in fondo si stava guadagnando il suo compenso, specie quando la sentii domandargli se voleva venire dentro le sue viscere.
L’uomo si fermò per un istante, evidentemente stava meditando sulla proposta, poi le disse di stendersi sul letto a gambe larghe.
Laura obbedì mentre lui si sistemava dinanzi a lei. L’uomo sfilò il profilattico e si fece avanti sulle ginocchia. Per un attimo provai un brivido perverso al pensiero che intendesse penetrarla senza protezione e riempirla con il suo seme, invece lui fissò la mia donna negli occhi e con due rapidi movimenti della mano stimolò il proprio orgasmo spruzzando la pelle del bacino di Laura con il suo seme.
Lei sorrise compiaciuta, si strinse forte il seno e diventando improvvisamente seria disse all’uomo:
– Potevi mettermelo tutto dentro se volevi! – Alludendo al seme.
– Puttana! – Mormorai compiaciuto dalla sua splendida frase finale.