L’oltraggio

Erano passati circa due mesi e Susy aveva quasi persa la speranza di essere accontentata nella richiesta di far sesso con uomini di colore, anche se non aveva smesso di far crescere il pelo del pube. Un giorno Claudio la chiamò, chiedendole se avesse ancora quel desiderio e, alla sua risposta affermativa: “ci sarebbe però una variante, con so se sia un problema per te! Ai due che hai visti in foto si aggiungerebbe un tedesco che lavora attualmente con loro”. “WOOOWWWW!!!!!” fu la risposta! Così, quello stesso pomeriggio, lui l’accompagnò nella casa in campagna dei tre. Susy intuì subito che le cose non sarebbero andate come altre volte. La spogliarono in fretta e si denudarono loro stessi. Uno di loro la spinse non forza con la faccia sui cazzi dei due seduti su di un divano, penetrandola a pecorina: “avevamo proprio voglia di una come te! Succhiaci bene che ti offriamo da bere!” Ridevano ed pronunciavano frasi in tedesco, in inglese ed anche in arabo, nelle quali percepiva l’intercalare ricorrente “scheisse, whore, tart, sau, sow, puttana, troia” e così imparò anche il loro equivalente arabo:”

Si davano il cambio, alternandosi nella figa ed in bocca, fin quando giunse il momento di farle bere il loro sperma, come avevano promesso!

Susy si rendeva conto di non essere lei, come le altre volte, a guidare il gioco, ma che a loro non interessava minimamente di lei e che, al contrario, perseguivano l’unico scopo del loro piacere. Sentiva che usavano il suo corpo per trarne il massimo godimento e quando, inevitabilmente, pur senza una partecipazione mentale, i suoi orgasmi esplodevano per pura eccitazione meccanica, scaturita dal loro penetrarla numerose volte, a turno o contemporaneamente(in seguito lei volle rimuovere dal ricordo quel piacere umiliante che le avevano dato!), le giungevano i commenti insultanti: “stai godendo come una vacca o una cagna in calore, kuh, cow, hundin, bitch!”.

Quando ebbero preso piacere da lei fino all’estremo, si rivestì, sempre accompagnata dalle loro volgari battute: ”torna presto, bella troia, non troverai molti che riescano a farti venire come noi! Però, se non ti è bastato, possiamo cercare anche altri amici, anche loro con dei bei cazzi, per farti godere ancora di più”. In macchina, appoggiò il viso sul petto di Claudio, piangendo: “mai più, mai più!” mormorò fra le lacrime. Claudio era costernato: “io non l’avevo capito! Avevo creduto che ti piacesse, essere trattata così! Puoi perdonarmi?”. E lei lo baciò dolcemente.

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