Mi trovo in questa città per conoscere un uomo. Non è il mio uomo, anzi, ad esser sincera è l’uomo di un’altra. Ma questo poco importa, almeno poco importa ora che sono qui
Ho poco tempo per stare con lui, ma un paio d’ore basteranno. Tutto ciò che voglio da lui è la stessa cosa che lui vuole da me: un po’ di sesso. Scatenato, caldo, dolce sesso senza complicazioni. Per un po’ voglio stare lontana dagli uomini che promettono e non mantengono, meglio gli uomini che danno e non promettono niente! D’altronde non si può chiedere troppo a queste semplici creature, l’unica cosa per cui sono nati è scoparci e non gli riesce bene nemmeno quello Ma io so che lui saprà farmi godere, è uno dei pochi che si è accorto di quanto può dare una donna se la si sa appagare!
C’è solo una piccola complicazione: lui sta in ospedale La sfortuna ha voluto che avesse un incidente proprio pochi giorni prima del mio viaggio qui! Ma non mi lascerò certo scoraggiare. Sono le 8.30 e ho tutta la mattina a disposizione, devo arrivare in ospedale prima dell’orario delle visite onde evitare spiacevoli scontri!
Eccomi qui, non è stato difficile arrivarci, il problema sarà arrivare sino a lui, le visite sono vietate fuori dall’orario stabilito lo spirito d’iniziativa non mi manca e ho una discreta sfacciataggine, basterà far finta di nulla e fingere di sapere dove andare!!!
Entro e mi dirigo sicura verso il reparto di ortopedia, l’oggetto dei miei desideri ha un braccio rotto un gran peccato, userà una mano in meno! Salgo tranquilla al terzo piano e mi infilo nello spogliatoio delle infermiere e non posso credere ai miei occhi è vuoto! La mia fortuna mi stupisce e siccome non voglio approfittarne mi affretto ad attuare il mio piano. Cerco un camice che possa contenere il mio culone e le mie tette esagerate e dopo una ricerca quasi senza speranza ne trovo uno che riesco ad abbottonare! Ho dovuto togliere tutti i vestiti e lasciare solo il reggiseno e le culottes, spero non si noti troppo la mia carne sotto la tela bianca del camice! Mi raccolgo i capelli ed infilo i vestiti nella sacca, che lascio lì, sperando di ritrovarla!
Ora devo trovarlo e prima che qualcun altro lo sequestri per qualche visita! La fortuna (mia dea!) ha voluto che capitassi proprio nel reparto degli uomini, al box non trovo un’anima, beata sanità italiana saranno al bar a fare colazione? Non m’importa, adocchio subito la cartella dove segnano i pazienti e riconosco il suo cognome, stanza 19, bene, benissimo!
Mi precipito nella corsia tentando di non correre, ignoro la chiamata di un paziente, e m’infilo al volo nella stanza 19 dove ci sono due uomini! Uno dorme, ma l’altro mi guarda incredulo e mi riconosce subito (possiede decine di mie foto) e per poco non mi salta addosso! Gli dico di calmarsi, anche se per la verità il suo abbraccio mi ha fatto subito effetto, e poi la sua voce sono già bagnata! Il suo braccio destro è immobilizzato con un gesso che glielo tiene piegato a 90 gradi, esattamente come mi troverò io tra poco Il mio istinto mi porterebbe a sbatterlo sul letto e cavalcarlo subito, ma ho paura che il tipo che sta in camera con lui si svegli.
Lui legge la mia preoccupazione e mi rassicura, il tipo è stato sedato con calmanti in dose da cavallo e dormirà per più di due ore almeno! Si precipita a bloccare la porta. E’ incredibile quanto i suoi movimenti siano veloci nonostante il gesso, non ho il tempo di guardarmi intorno che lui è già attaccato a me! Mentre mi bacia e mi succhia le labbra e il collo, mi spinge verso il letto e mi fa sdraiare, si mette sopra di me e comincia a strizzarmi una poppa con la mano sana, mentre con la bocca cerca il capezzolo Ha difficoltà coi bottoni del camice, ma io lo aiuto immediatamente a liberarsene e mi abbasso il reggiseno in modo che abbia campo libero! Mentre lui si diletta con le mie morbide colline, io cerco di facilitargli la via. Sento premere contro la mia coscia la sua asta dura e con le mani sbottono la parte inferiore del camice, in modo che possa essere libera di allargare le cosce ed accoglierlo.
Lui poveretto non sa che fare, vorrebbe raggiungere le mie cosce, ma stenta a lasciar andare le mie tette e con una mano sola non può fare entrambe le cose!!! Così decido di toglierlo da questo imbarazzo e cambio posizione. Lo spingo contro il letto e mi metto a cavallino su di lui, con delicatezza gli sfilo la maglia del pigiama e mi levo definitivamente il reggiseno.
Ora è sotto il mio controllo, prendo i miei seni tra le mani e comincio a massaggiarlo Prima avvicino le tette alla sua bocca e gli faccio succhiare i miei capezzoli turgidi, mentre la sua mano mi agguanta una chiappa e la stringe, cercando di insinuare le dita in mezzo, per infilarle nel mio buchino Io mi dedico al massaggio, faccio scivolare le mie grosse poppe sul suo petto, leccandole per inumidirle e poi premerle contro di lui gli succhio i capezzoli e glieli tiro coi denti, poi scendo piano verso il suo ventre e sento contro la pancia e l’inguine la sua verga spingere. Lo libero dai pantaloni e dagli slip, gli prendo la mano e gliela metto sulla mia testa, sistemo la sua asta dura e gonfia tra i miei seni e comincio a premerli, sollevandoli insieme al suo cazzo. Intanto con la punta della lingua stuzzico il suo glande, lo lecco e lo succhio delicatamente, gustandomelo piano Lui geme e decanta la mia bravura, dice che sono il suo tesoro e che mi farà impazzire! Non aspetto altro! Continuo il mio lavoro facendo schioccare la lingua sulla punta del suo pene ormai dilatato, ma aumento la velocità per farlo venire. Ingoio quanto posso la sua lancia, e continuo con la spagnola mentre scivolo su e giù con la lingua e la bocca Faccio appena in tempo a sfilarlo che lui sborra copiosamente tra i miei seni, ora il suo bastone scivola molto meglio e non lo lascio andare per un altro paio di colpi
Mi stendo su di lui e raggiungo il suo viso ancora contratto dal godimento, gli assesto un bacio infilandogli la lingua in bocca e gli dico che ora tocca a lui farmi sbrodare e voglio che usi la lingua meglio di quanto non l’abbia usata io!!!
Mi fa coricare di fronte a lui e mi sfila le mutandine, mi allarga le cosce e con la mano mi accarezza il monte peloso sopra la vulva, mentre con la bocca comincia a succhiare il mio clitoride. Io sono già molto bagnata e ogni suo movimento mi strappa un brivido di piacere, lui succhia e lecca delicatamente il mio grilletto e io già sto per venire Gli dico che non riuscirò a trattenermi a lungo, allora lui aumenta il ritmo e scende insinuando la lingua dentro di me, la fa girare dentro e colpisce con la punta nella parte superiore ed io non ce la faccio più serro le mani sulle cosce e soffoco le urla stringendo le labbra e infine vengo abbondantemente sulla sua faccia, mentre lui continua a leccare il mio miele. Io gli faccio sapere che è stato meraviglioso, fantastico e tutte le cose che in quel momento mi passano per la mente!
Sembra incredibile che nessuno è ancora venuto a disturbarci ed approfitto della mia fortuna per godere ancora del mio stallone mi deve ancora una cavalcata!
Lo rimetto con le spalle contro il materasso e con le mani inizio a praticargli un massaggio molto ricostituente Delicatamente gli strofino i testicoli e quando il suo uccello risolleva la testa, con le mani a nido, comincio a tirarglielo e strizzarglielo. Quando finalmente ritengo che abbia raggiunto l’altezza giusta, glielo prendo in mano e me lo infilo dentro la figa già gonfia e viscida di linfa. Mi accomodo bene impalandomi sul suo pennone e quando è entrato dentro di me in misura sufficiente, comincio la mia tanto agognata cavalcata!
Lo sento dentro, caldo e duro, che tira ad ogni mio movimento. Io porto il mio bacino avanti ed indietro e mi sollevo un po’ per farlo uscire e poi rispingerlo dentro con più forza, ad ogni colpo voglio che penetri più in fondo Lui tiene la sua mano su un mio seno ed io cerco di avvicinarmi alla sua bocca senza fargli troppo male Avrei dovuto farlo sedere invece che sdraiare! Ma ora ciò che più voglio è tirare, tirare, tirare mentre salgo e stringo la figa per non farmelo sfuggire è difficile trattenere i gemiti ora! Ma quasi ci scordiamo dove siamo, e i nostri singhiozzi di pura lussuria si mischiano, sino a convergere negli ultimi colpi e poi nell’estasi finale Con cautela sfilo la sua daga dalla mia elsa, non senza qualche ansimo d’accompagnamento.
Siamo completamente bagnati dal nostro sudore e dai nostri umori, stiamo coricati fianco a fianco per riprendere le forze e sentiamo dei rantoli che provengono dall’altro letto! Il tipo si sta svegliando! Ci vestiamo velocemente e lui mi guida verso il bagno, chiude la porta e cominciamo a ridere per lo scampato pericolo.
Ma siamo ancora carichi di adrenalina e lui mi spinge contro la parete e ricomincia a mordermi e baciarmi dappertutto. Si mette in ginocchio e mi fa girare, mi solleva il camice ed infila la faccia tra le mie natiche, che con una sola mano tenta di tenere aperte Io lo aiuto e me le allargo al posto suo, lui infila la lingua nel mio buchino e poi lo allarga con il dito, ma è chiaro che senza la forza dell’altro braccio non sarà facile incularmi. Così rinuncia e si risolleva, ma il suo cazzo è in tiro ormai e allora mi solleva una coscia col braccio sinistro e col destro ingessato si appoggia al muro, io mi ancoro alle sue natiche e lui me lo spinge dentro con un colpo solo, che mi strappa un gridolino che soffoco sulla sua spalla Ci muoviamo in sincronia e lui affonda la faccia sul mio petto, lo sento ansimare forte e dopo pochi colpi veniamo uno sull’altra.
Ci scambiamo ancora un po’ di carezze ed impressioni a caldo. Io gli dico che per me il tempo è scaduto, ma sono stata talmente bene che mi piacerebbe rivederlo però la prossima volta sarà lui a raggiungermi! Lui dice che gli sembra giusto, anche perché dove la trova un’altra come me? E poi senza il braccio immobilizzato potrà dare il meglio di sé stesso (Detto tra noi, se può fare meglio non lo lascerò ripartire prima di tre giorni!).
Allora alla prossima volta!!!