È stato il mio primo tradimento, il primo in assoluto.
Sono sempre stata fedele al mio ragazzo nonostante tutte le proposte che ho ricevuto in questi anni da parte di colleghi, amici o addirittura sconosciuti. Non so cosa c’è in me che attira gli uomini in questo modo, forse queste proposte vengono fatte ad ogni ragazza, senza distinzione.
Sta di fatto che son riuscita tradire il mio uomo nel giorno stesso del nostro matrimonio.
La cosa più eccitante è che l’ho fatto con l’abito da sposa indosso, mi eccitava da morire l’idea di farlo conciata in quel modo, la consapevolezza che quella notte lui mi avrebbe sfilato quello stesso abito convinto d’essere l’unico beneficiario del mio corpo. Scopare con uno sconosciuto poco dopo la promessa di fedeltà eterna al mio uomo mi ha dato delle sensazioni incredibili.
Lui, il mio occasionale amante, era il fotografo.
C’eravamo allontanati dal resto degli ospiti per farmi scattare quelle foto che non era riuscito a riprendere al mattino. Nei nostri propositi iniziali dovevano essere le classiche immagini della novella ed innocente sposa tra i fiori, mentre indossava il velo o controllava il semplice trucco allo specchio.
Fu lui ad iniziare il gioco perverso che ci portò a consumare un amplesso tragicamente eccitante quanto trasgressivo.
Mentre scattava mi disse che sarebbe stato bello avere delle immagini mentre mi vestivo, mentre indossavo l’abito nuziale, dovevano essere delle foto delicate, glamour, eccitanti ma sobrie. Quindi mi convinse a levare parte dell’abito. Quella proposta, non so perché, mi eccitò immediatamente. Io che normalmente ero restia a mettermi in top-less anche in una spiaggia deserta iniziai a spogliarmi davanti a quello sconosciuto.
Man mano che mi toglievo una parte di vestito lui scattava, non capivo perché riprendesse quei momenti, doveva fotografarmi mentre mi vestivo, non mentre mi spogliavo!
Però la cosa mi eccitava, iniziai a muovermi sempre più spudorata imitando le modelle professioniste ed atteggiando il viso ad espressioni invitanti e libidinose.
Ad un certo punto lui mi disse che non ero abbastanza concentrata, che il mio viso era teso e m’invitò a seguire la sua voce, a fare ciò che mi diceva per evidenziare meglio quelle che lui diceva essere le mie doti, senza specificare quali, però.
Mi disse di pensare, d’immaginare, cosa avrei fatto quella notte stessa con mio marito. Mi disse di spogliarmi come mi sarei spogliata davanti a lui ed io eseguii, ero schiava della sua voce. In men che non si dica mi ritrovai con solo la biancheria indosso.
“Non ci siamo ancora” mi disse, poi aggiunse: “Levati anche gli slip, ti sentirai più sensuale e perversa, spudorata ed eccitante… sarai bellissima nelle foto!”. Io feci quello che mi chiedeva, mi levai gli slip, ora avevo solamente più le calze, il reggicalze ed il reggiseno bianchi indosso.
Mi piaceva quella situazione, sapevo che nessuno sarebbe venuto a cercarci lì e volevo vivere quell’attimo di trasgressione prima di dedicare tutta la vita a mio marito.
Poi fu questione di un attimo e mi ritrovai a palpare il membro del fotografo. Mi eccitava la sua carne, erano anni che non toccavo un uomo diverso da mio marito. Il suo membro era caldo, gonfio ma non ancora completamente eretto. Sentivo la macchina scattare mentre lo toccavo e mi sentivo un’attrice porno, ero eccitatissima e lentamente stavo perdendo ogni inibizione.
Senza che lui me lo chiedesse appoggiai le mie labbra al membro, lo ingoiai con l’intenzione di farlo urlare dal piacere, non volevo andare oltre, mi bastava farlo godere.
Lui non era della stessa idea e poco dopo ero a gambe aperte davanti con la sua bocca che mi succhiava con forza il clitoride. Pensavo d’impazzire dal piacere!
Lo lasciai fare sin quando non avvisai i primi sintomi dell’orgasmo e lo fermai. Ora non mi bastava più la sua lingua, l’eccitazione che provavo poteva essere soddisfatta solamente da qualcosa di solidamente piantato nel mio ventre.
Lo allontanai e lo feci sedere, quindi mi avvicinai a lui e mi sedetti sulle sue gambe, mi lasciai accarezzare e lo baciai a lungo prima di sollevarmi e guidarmi la sua carne dentro. Lo sentivo entrare ed allo stesso tempo percepivo il velo nuziale sulle spalle, mi rendevo conto che stavo tradendo mio marito vestita con l’abito nuziale… mi lasciai cadere su di lui sino a prendere quel membro completamente dentro di me… godevo come raramente mi era capitato. In quel momento urlai senza preoccuparmi d’essere scorta da qualcuno, non m’importava più nulla del mondo al di fuori di quella stanza. Stavo scopando e mi muovevo come mai avevo fatto con il mio novello marito e la cosa mi piaceva.
Lo portai al limite dell’orgasmo, allora lui mi sollevò, mi spinse verso il tavolino centrale e mi fece piegare sino ad appoggiare le mani sul piano, mi sollevò il sedere quindi appoggiò il membro alla vulva e spinse. Mi lasciai penetrare in quella posizione, da me preferita, e raggiunsi quasi subito l’orgasmo. Furono sufficienti pochi colpi ed il mio cervello perse il controllo del corpo. Fu un orgasmo esplosivo, sentivo la pelle fremere, gli umori della mia vagina colare sulle cosce tanto che temetti fosse venuto anche lui, dentro di me, ma non m’importava di nulla in quel momento se non godermi quell’uomo.
Quando mi rilassai lui uscì da me, mi fece inginocchiare e mi offrì il membro ancora durissimo. Compresi che non era ancora venuto e volli ringraziarlo per il piacere che mia aveva appena donato. Lo succhiai sino a farlo urlare, venne e mi riempì la gola, quello che non riuscii ad ingoiare mi colò sul seno.
Mi rivestii lentamente, senza preoccuparmi di ripulirmi, indossai il reggiseno sopra le chiazze di seme dell’uomo che impregnarono il tessuto. Sapevo che quella notte mi sarei levata quell’indumento davanti a mio marito, o forse me lo avrebbe tolto lui, e trovavo perversamente eccitante l’idea di saperlo macchiato dal seme di un altro uomo.
Il fotografo mi scattò varie foto mentre indossavo il velo, mentre mi guardavo allo specchio con aria sognante… solo noi sapevamo qual era questo sogno!