Suono il campanello, tu apri , mi fai entrare e cominci a baciarmi subito, con furia, mentre mi spingi verso la camera da letto.
La tua bocca e la tua lingua mi sciolgono lo stomaco e accelerano le pulsazioni della fica, che si inumidisce, e mi fa scivolose le cosce.
Prima che io possa aprire bocca, quasi mi strappi i vestiti di dosso per prendermi con furia sul letto sfatto.
Ed io mi rendo conto che la nostra fusione perfetta di ieri sera non è stato solo un miraggio, un’illusione, una fantasia passeggera.
L’armonia dei nostri corpi é strabiliante, incredibile, sia che restiamo vicini, abbracciati o che facciamo l’amore selvaggiamente.
E sembra che le nostre scopate non abbiano un’inizio, uno svolgimento, una fine.
Ci serviamo a vicenda di doppie porzioni di sesso rosso fuoco, porzioni che sembrano
iniziare chissà dove e finire….mai…
Perché quando ci pare di essere sazi e sfiniti , ricominciamo da capo.
Non c’è mai un momento in cui l’eros si affievolisce e arriva la ben nota richiesta:
-Ti è piaciuto ? –
Non c’è bisogno di farla quella domanda, così noiosa, così…solita.
E’ chiaro che il nostro è un legame cosmico, immenso, profondo come lo spazio.
Emaniamo una luce azzurra quando facciamo l’amore, è l’energia astrale dei nostri corpi che si cercano per unirsi in modo tale da non lasciare neppure il più piccolo spazio virtuale tra di noi.
Tutti gli affanni del mondo non sono niente, davanti a questa forza, al fuoco che riusciamo ad accendere con il nostro inesauribile desiderio.
Perduta nell’uragano che sta sconvolgendo la mia vita, non penso più ai problemi di lavoro, famigliari, di salute.
Tutto scompare, mentre sto sotto di te, sopra di te, dentro di te, i sensi strafatti dalla droga più potente che conosco in questo momento : il tuo cazzo, che mi scava, mi riempie, mi fa urlare di piacere…
Solo la fame riesce ad interrompere il nostro delirio; andiamo a cena in un ristorante giapponese, vicino a casa tua.
Seduti sul pavimento di una saletta privata con le pareti di carta, non riusciamo a tenere
le mani a posto, né a smettere di guardarci con cupidigia.
-Ti adoro, non ne ho mai abbastanza di te…-
continui a ripetere, tra un boccone e l’altro di sushi .
Allora il demone del desiderio mi fa fare cose folli, come mettermi un boccone di sushi nella fica palpitante e sfidarti a prenderlo con la bocca, prima che torni la pudica cameriera giapponese in chimono.
Tu ti chini sul mio grembo con mossa fulminea, attardandoti sul sesso aperto a leccarlo golosamente, insieme al cibo.
Ed io ti voglio dentro con tanta intensità da sentirmi mancare il respiro.
Poi scoppiamo a ridere così forte che gli uomini d’affari giapponesi nella saletta adiacente, divisa solo da una parete di carta, non resistono alla tentazione di sbirciare, quando la cameriera lascia la porta accostata.
Occhiali d’oro sfavillanti, macchine fotografiche e cineprese, si esibiscono in una serie di risatine, prima che la porta si richiuda.
Alla fine beviamo saké guardandoci negli occhi e:
-Non ho mai desiderato un uomo come ora voglio te…-
mormoro io, sollevando la gonna e allargando le cosce , per mostrarti la nudità del mio sesso, testimone delle mie parole…
-Ed io non l’ho mai avuta , una fica come la tua…-
Allunghi una mano e la passi di taglio tra le labbra vermiglie, premendo appena sul clitoride gonfio.
Non posso resistere, stringo le cosce e ti imprigiono nella mia carne affamata.
L’odore di sesso rende l’aria irrespirabile.
-Andiamo- mormori, con voce concitata.
Facciamo di corsa i tre isolati che ci separano da casa tua.
Già nell’ascensore mi mangi la bocca e mi stringi i seni con violenza, mentre attraverso i calzoni sento il peso della tua erezione.
Apri la porta e una volta entrati mi spingi contro il muro, sollevando con le mani forti il mio sedere, mentre io aggancio con una gamba il tuo fianco.
Mi prendi così e io grido di piacere e mi pare di non aver mai fatto l’amore prima di ieri sera , di oggi, di non aver mai conosciuto nessun altro uomo prima di te, nessun altro cazzo , il ventre incendiato dal tuo seme che di nuovo mi riempie.
Temporaneamente saziati, ci avviamo al letto, barcollando come due marinai ubriachi.
Ben presto la voglia di te mi riprende e mi chino sul tuo sesso, perché nessun cibo al mondo è meglio del tuo sperma…
Tu mi penetri dietro con un dito e gemi forte, pregustando il calore di quello stretto passaggio….
Amiamo tutti e due le sensazioni nuove, forti, siamo sfrenati nelle nostre voglie, che sono come vino rosso che scorre abbondante e che nessun bicchiere riesce a contenere.
Così seguitiamo ad abbracciarci , a stringerci, a leccarci, a penetrarci avidamente, come se sapessimo che domani non ci sarà più concesso di divorarci a vicenda.
L’ultima scopata che gli dei ci regalano…
E sappiamo tutti e due che presto sarà davvero così, sarà davvero l’ultima…